MAIC: ALLEVAMENTO ITALIANO di INSETTI COMMESTIBILI – un MODELLO SOSTENIBILE

MAICModello Italiano di Allevamento di Insetti Commestibili, è il primo benchmark orgogliosamente italiano per l’allevamento sostenibile di insetti commestibili, preziosa fonte di proteine di origine animale.

Nutrirsi con gli insetti non è una novità per l’uomo. La FAO conferma che attualmente gli insetti integrano la dieta di circa due miliardi di persone (poco meno di un terzo dell’intera popolazione mondiale) e hanno sempre fatto parte dell’alimentazione umana. Sono però diventate necessarie nel tempo ulteriori ricerche per ottimizzare i sistemi di allevamento e verificare gli eventuali rischi per la salute e il benessere degli esseri umani e degli animali.

Gli insetti commestibili contengono proteine e amminoacidi di alta qualità e possono rappresentare una fonte alimentare sostenibile. Avviare un allevamento di insetti per produrre farine alimentari è dunque una scelta eticamente corretta ed è facilmente intuibile perché circa il 70% della produzione mondiale di cereali è destinata agli animali che a loro volta sfamano quella piccola percentuale della popolazione umana che può permetterselo. “Il rischio che vogliamo evitare con questo progetto” dichiara il Coordinatore del Progetto Andrea Mascaretti, da sempre impegnato in progetti umanitari, “è che gli insetti commestibili diventino una moda per pochi anziché un’opportunità per combattere la fame che attanaglia una parte importante della popolazione del Pianeta. In Occidente i prodotti disponibili sul mercato sono decisamente cari, anche 120 euro al chilo per la farina di grilli. Con il progetto MAIC, sostenuto dalla Fondazione Cariplo e condotto dal Centro per lo Sviluppo Sostenibile, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Torino e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, puntiamo a creare un modello ambientalmente sostenibile, per produrre cibo nutriente ed economico. Inoltre, pensando al mercato mondiale, allevare insetti commestibili rappresenterà una nuova opportunità per gli agricoltori italiani e per l’industria alimentare”

A dare avvio al progetto MAIC alcuni dei protagonisti che in questi anni sono stati i pionieri italiani per l’utilizzo sostenibile degli insetti commestibili come fonte proteica: Centro per lo Sviluppo Sostenibile, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

MAIC

MAIC propone un modello SOSTENIBILE (basato sui principi dell’economia circolare) e INNOVATIVO.

SOSTENIBILE perché risponde con un modello sicuro ai nuovi fabbisogni alimentari conseguenti all’aumento della popolazione mondiale, che hanno portato a una riflessione sulle nostre abitudini alimentari e sulla sostenibilità, sia ambientale sia economica, dell’industria alimentare e delle scelte da compiere nei prossimi decenni.

INNOVATIVO perché presenta un approccio scientifico al tema degli insetti commestibili, proponendo un modello replicabile di allevamento sicuro, in grado di produrre proteine sane e di alta qualità e allo stesso tempo un’occasione concreta di business, rispettosa delle normative, che potrebbe rappresentare per il nostro Paese una straordinaria risorsa dal punto di vista economico per giovani imprenditori, agricoltori, ristoratori e per coloro che operano nel settore agroalimentare. Si prevede che la popolazione mondiale arriverà a toccare nel 2050 i 9 miliardi di persone. La sfida è trovare produzioni alimentari complementari e sostenibili a basso impatto ambientale. Creare in Italia un mercato intorno agli insetti commestibili rappresenta una lungimirante opportunità per affermarsi in un settore ancora agli inizi e dall’enorme potenziale, con la possibilità di creare imprese, posti di lavoro ed esportazioni verso un mercato globale. In questo settore l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei come la Francia, l’Olanda, il Belgio o la Spagna. Scegliere di ignorare questa strada apre solo a derive pericolose, ad esempio quella di  “un mercato nero” con allevamenti e produzioni non sostenibili e non sicure per il consumatore.

modello italiano di allevamento sostenibile di insetti commsestibili

Il progetto MAIC è stato preceduto da una fase di intenso dialogo e confronto con le aziende e le Associazioni di categoria del settore agroalimentare per trovare una via all’allevamento di insetti commestibili sostenibile a tutti i livelli: ambientale, di business e della sicurezza alimentare.

Questa prima fase è iniziata a Milano nel 2012. Successivamente, un anno fa, nel giugno del 2018, Centro per lo Sviluppo Sostenibile, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno avviato l’allevamento sperimentale che costituirà il modello di allevamento sostenibile.

La scelta della specie da allevare è ricaduta sull’Ortottero Acheta domesticus in quanto risulta una delle specie più utilizzate al mondo per uso alimentare, per via del suo alto contenuto di proteine e quella maggiormente apprezzata dalle culture occidentali, come conferma una recente ricerca presentata dal Centro per lo Sviluppo Sostenibile e realizzata con la Prof.ssa Rosantonietta Scramaglia della IULM, che ha indagato sugli atteggiamenti degli italiani rispetto al tema degli insetti commestibili.

vasca per allevamento

Nella gestione dei mangimi per l’allevamento MAIC vengono privilegiate le produzioni a chilometro zero, analizzati i problemi di trasporto, le modalità di conservazione e anche le modalità di somministrazione, prediligendo laddove possibile i substrati reperibili tutto l’anno e che richiedono poca energia per essere lavorati e conservati. L’utilizzo di substrati provenienti dalle industrie agroalimentari ha il duplice scopo di ridurre gli sprechi e i costi smaltendo degli scarti della filiera e contemporaneamente di fornire substrati che non siano abitualmente utilizzati quali fonti alimentari per l’alimentazione umana o animale.

Il progetto sta producendo dati e informazioni utili per quanto riguarda la sicurezza alimentare e dell’allevamento, la qualità del prodotto e l’impatto ambientale dalla produzione, dal substrato fino al prodotto finale.

I dati scientifici raccolti verranno messi a disposizione delle Istituzioni preposte al controllo della sicurezza alimentare, alla determinazione dei parametri di rischio e alla definizione/aggiornamento della normativa in materia.

I risultati tracceranno la strada per stabilire delle linee guida per l’analisi del rischio sull’utilizzo di proteine da insetti a scopo alimentare e per l’aggiornamento in Italia delle normative riguardanti la trasformazione e la somministrazione di prodotti alimentari, oltre a produrre un modello di disciplinare per le procedure di allevamento.

CHI SIAMO

MAIC nasce dalla collaborazione tra Centro Studi per lo Sviluppo Sostenibile, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Torino e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Il progetto ha preso il via grazie al sostegno della Fondazione Cariplo, che ha fortemente creduto nel potenziale di questo progetto sull’alimentazione sostenibile.

Grazie alla collaborazione con alcuni docenti di IULM è stata inoltre sviluppata una ricerca sociologica per verificare l’impatto dell’introduzione degli insetti commestibili nella nostra dieta, svelando una forte predisposizione verso questa nuova possibilità, soprattutto nei millennials.

PRESS INFO 331 4813407 Email: pressalimentazionesostenibile@gmail.com

Milano Food City: Andrea Mascaretti e le politiche alimentari sostenibili –

Andrea Mascaretti, Presidente del Centro per lo Sviluppo Sostenibile, conduce il workshop sulla sostenibilità alimentare

 

IN THE MOOD FOR FOOD – POLITICHE ALIMENTARI METROPOLITANE

Pensando alle generazioni future

 

Sostenibilità alimentare, contrasto alla contraffazione, le nuove frontiere della ricerca, la lotta allo spreco e il valore cuturale del cibo: sono questi i temi al centro di “IN THE MOOD FOR FOOD – POLITICHE ALIMENTARI METROPOLITANE – Pensando alle generazioni future”, la manifestazione in programma lunedì 8 maggio dalle ore 10.00 alle 12.30 a Palazzo Isimbardi, Via Vivaio 1 Milano organizzata da Centro Sviluppo Sostenibile, CibiLab, Società Umanitaria e Centro Studi Anticontraffazione con il patrocinio e il supporto del Comune di Milano, della Città Metropolitana di Milano e di Confcommercio.

 La manifestazione proporrà quattro workshop tematici dedicati alle ultime tendenze del mondo FOOD con un panel di 40 relatori di grande prestigio in grado di apportare un importante contributo alle analisi di criticità e opportunità del sistema del food e di tracciarne in anticipo i possibili scenari di sviluppo futuri, tra logistica alimentare, nuove tecnolgie, cultura, qualità e welfare  .

“Come Amministrazione siamo attenti alla promozione di una corretta cultura alimentare e a contrastare lo spreco del cibo, grazie ad appuntamenti come questo e a Milano Food City riportiamo l’attenzione al cibo al centro del dibattito politico e della vita culturale e sociale della città – commenta l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani che sarà presente all’evento. Prosegue: La settimana di Milano Food City in cui si alternano momenti di incontro, talk, eventi e dibatti ci auguriamo diventi un appuntamento fisso nel calendario della città, arricchendo il palinsesto di offerte tematiche che, dalla moda al design, già sperimentano da tempo una forte risonanza internazionale – non solo veicolando il grande patrimonio gastronomico cittadino e italiano ma promuovendo Milano da punti di vista non scontati, per favorirne una scoperta più autentica, senza tralasciare la lotta allo spreco e l’attenzione ai più bisognosi”.

Durante i lavori verranno coinvolti i principali stakeholder su quattro temi principali, ad ognuno dei quali verrà dedicato un qualificato tavolo di discussione: un’occasione unica per rilanciare l’eredità di Expo 2015 e guardare al futuro.

 IL CIBO E L’UOMO

 “La Società Umanitaria è uno storico ente culturale e di sviluppo sociale che in questi anni ha dato un importante contributo al dibattito sul tema di Expo 2015. Riteniamo che il valore simbolico del cibo, la cultura del cibo, la convivialità, la conoscenza degli altri attraverso il cibo, siano elementi fondamentali di questa nostra società, ed è per questo che nella Milano capitale del food l’aspetto culturale avrà certamente una grande rilevanza.” Conferma Maria Helena Polidoro, direttore generale della Società Umanitaria “Il cibo nella religione, il cibo nell’arte, il cibo nelle tradizioni, ma anche il cibo come elemento d’identità, di conoscenza e d’integrazione sono gli argomenti che svilupperemo in questo workshop per comprendere meglio come si nutriranno i milanesi. E’ proprio il caso di dirlo: il pane è cultura”.

 ALIMENTAZIONE METROPOLITANA E SOSTENIBILITÀ:

COME SI NUTRIRANNO MILIONI DI CITY USER

“Nutrire ripetutamente ogni giorno circa 4 milioni di cittadini e city user della città metropolitana di Milano, in una fascia oraria molto ampia e in ogni angolo della città, è un’attività molto complessa che coinvolge molte strutture logistiche, molte persone e genera grandi opportunità ma anche alcuni sprechi. Questo sistema del food metropolitan” ha dichiarato Andrea Mascaretti, presidente del Centro per lo Sviluppo Sostenibile “oggi è in grande evoluzione con l’avvento dell’e-commerce e delle app che consentono di ordinare un pranzo al ristorante o la spesa al supermercato e riceverli in pochissimo tempo a casa propria senza neanche muoversi dalla poltrona. Il nostro obiettivo è quello di capire in che direzione si sta evolvendo il sistema del food metropolitano  e come ridurre le criticità e contemporaneamente cogliere tutte le opportunità che questa evoluzione ci presenterà. Milano deve diventare il modello internazionale di come si alimenta una città metropolitana in modo sostenibile: offrendo la più ampia opportunità di scelta a ogni ora del giorno della notte, riducendo l’impatto ambientale del sistema del food, garantendo qualità e autenticità di ciò che viene ordinato  e aumentando anche le opportunità di solidarietà alimentare. In questo Milano sarà a tutti gli effetti la capitale del Food.

 TRADIZIONE E RICERCA NEL SETTORE AGROALIMENTARE

L’associazione CibiLAB, nata con l’obiettivo di analizzare e promuovere conoscenze e tendenze relative all’agroalimentare, si propone come centro di riferimento permanente per la valorizzazione della cultura del cibo e delle pratiche d’eccellenza del settore, grazie anche a un rapporto virtuoso di collaborazione/sostegno con le aziende del comparto. Con questa finalità ha invitato al suo tavolo di lavoro in Città Metropolitana interlocutori autorevoli e influenti che operano in diversi ambiti dell’agroalimentare, stimolandoli a confrontarsi per verificare la praticabilità di percorsi di collaborazione reciprocamente vantaggiosi, che diano concretezza al proposito di “fare rete”, ipotizzando come passo immediatamente successivo modalità e canali adeguati per l’attuazione di tale finalità.

 

CONTRAFFAZIONE AGROALIMENTARE E TUTELA DEL MADE IN ITALY

“Parlare di contraffazione agroalimentare a Milano nella settimana dedicata al food – afferma Daniela Mainini, Presidente del Centro Studi Anticontraffazione è tema di grande attualità e si pone in continuità con La Carta di Milano, con cui si è concluso Expo 2015, firmata da oltre un milione di persone e tradotta in 20 lingue diverse, nella quale già il Centro Studi Anticontraffazione ha lavorato affinché fosse affermato il principio secondo cui il cibo è un patrimonio culturale che, in quanto tale, deve essere difeso da contraffazioni e frodi, protetto da inganni e pratiche commerciali scorrette, valorizzato per origine e originalità con processi normativi trasparenti. Dare identità condivisa al cibo per definire meglio cosa intendiamo per contraffazione agroalimentare appare tuttavia un elemento fondamentale. L’Unione europea ha fatto molto in questi anni per dare regole e indicazioni su come dare identità al cibo e su come tutelare i diritti dei consumatori e dei produttori, ma appare più che evidente che difetti una definizione di contraffazione e frode agroalimentare univoche. Ogni Paese lo declina differentemente. Ciò evidenzia che lo sguardo deve essere europeo. Il tavolo confronta buone prassi di lotta alla contraffazione, rilancia il tema delle filiere agroalimentare etiche e pone le basi affinché dalla teoria della Carta si passi alla pratica e alle azioni concrete”

Al termine dei lavori, intorno alle 13.00, è previsto un momento conclusivo lo Chef stellato Gualtiero Marchesi ed Evelina Flachi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizionista e Presidente “Food Education Italy”. Per gli ospiti un risotto alla milanese, un simbolo della città che ospita Milano Food City e la manifestazione TUTTOFOOD 2017: sarà quindi una modalità nuova e originale per raccogliere gli spunti emersi durante i workshop e discutere sulle politiche alimentari per le metropoli del futuro personaggi delle istituzioni e del mondo del food.